Tav a rischio: Governo eviti il fallimento dell’opera

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16/04/2021

Costa e Richetti: "In assenza della tratta italiana l’intero progetto sarebbe a rischio e il cofinanziamento comunitario risulterebbe impossibile".

 

Il Governo Draghi riprenda in mano il dossier sulla Tav e imponga un’accelerazione per la ripresa dei lavori della tratta italiana. È la richiesta che Enrico Costa e Matteo Richetti, rivolgono al ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili.  

In un’interrogazione, ricordano "la tratta di accesso in territorio italiano Torino-Bussoleno è ferma dal febbraio 2019, da quando l’allora ministro Toninelli smantellò l’Osservatorio per l’asse ferroviario Torino-Lione, non rinnovando l’incarico al Commissario di Governo e richiese a Rfi, competente sulla tratta, di sospenderne la progettazione".

Senza la realizzazione contestuale della tratta di accesso tra Italia e Francia, "l’intera linea Torino-Lione risulterebbe essere un’opera incompiuta, costringendo il tunnel di base a funzionare ad un terzo della sua potenziale capacità e rendendo l’investimento un improduttivo fallimento". Inoltre, "in assenza della tratta italiana, come detto, l’intero progetto sarebbe a rischio e il cofinanziamento comunitario risulterebbe impossibile".

Per queste ragioni Costa e Richetti chiedono l’intervento del ministro Giovannini "per riavviare la progettazione da parte di RFI ormai bloccata da oltre due anni e portare finalmente a compimento l’intero progetto, i cui lavori è previsto si concludano, dopo i ritardi di questi anni, non prima del 2032".

 

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Enrico Costa, Deputato e Responsabile Giustizia

Matteo Richetti, Senatore

Claudio Lubatti, Responsabile Infrastrutture, Trasporti e Logistica

 

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