Il Consiglio di Stato non penalizzi ulteriormente le startup italiane

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27/03/2021

Pastorella: "L’innovazione non deve essere solo una parola vuota utilizzata per ottenere fondi europei".

Il consiglio di Stato si dovrà pronunciare a breve su una vicenda che, in un Paese che si dice volto all’innovazione e alla transizione digitale, ha dell’incredibile se non dell’anacronistico.
La disputa è tra il Consiglio nazionale del notariato (CNN) da una parte, e il Ministero dello sviluppo economico dall'altra, supportato tra altri da Associazione Roma Start up.
Il pomo della discordia? Permettere o meno a start up definite come innovative di potersi costituire online, senza necessità di atto notarile.
Questa proposta, contenuta nel decreto Crescita 2.0 e nei successivi decreti del MISE, è stata messa in causa in quanto rappresenta, secondo il CNN, un’espropriazione della possibilità di costituire una società alla vecchia maniera.

Nel 2017 il TAR del Lazio ha dato ragione al buon senso e alle necessità di imprese del 21esimo secolo, e ha rassicurato che il decreto che prevede scrittura privata sottoscritta con firma digitale per la costituzione della società, assicura tutte le garanzie di verifica richieste dall’Unione Europea e assicura libertà di mercato.

Ora tocca al consiglio di Stato. Il 4 Marzo 2021 c’è stata l’ultima udienza, e la sentenza è attesa, orientativamente, tra maggio e giugno, a meno che il Consiglio di Stato non decida di sollevare, come richiesto dal CNN, questione pregiudiziale alla Corte di Giustizia o di legittimità costituzionale alla Consulta per potenziale violazione delle direttive europee in materia di antiriciclaggio.

Azione spera che il Consiglio di Stato non penalizzi ulteriormente, con una sentenza a favore del CNN, l’ecosistema startup italiano, già in enorme arretratezza legislativa rispetto a Paesi più avanzati. Da quando c'è questa opzione, 3579 start up innovative sono state avviate grazie alla modalità di costituzione digitale e nel 2020 il 37% l'ha scelta (dati Unioncamere e Infocamere).

L’innovazione non deve essere solo una parola vuota utilizzata per ottenere fondi europei, ma un atteggiamento e una volontà politica di facilitare la nascita e crescita di impresse innovative quali le start up.

Giulia Pastorella, Responsabile Digitale e Gruppo Start Up InnovAzione

 

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