Ora e sempre resistenza. Ma non solo a parole.

Oggi, 25 aprile, ho visitato il cimitero del Commonwealth di Roma, dove riposano soldati, venuti da ogni parte del mondo, che hanno dato la loro vita per liberarci dal nazifascismo. 

Ho voluto portare la mia famiglia, i miei figli, perché è fondamentale imparare che la libertà è il frutto di uno sforzo collettivo, di coraggio e di sacrificio. Come quello compiuto da questi giovani, venuti a morire lontano dalla loro patria, a combattere una guerra che non era la loro.

Dovremmo ricordarcelo più spesso, ogni volta che non riteniamo “nostra” una guerra che è alle porte dell’Europa, frutto dell’invasione di un regime sanguinario come quello nazifascista che ci occupò 80 anni fa

Eppure c’è ancora chi non la pensa così. Basta guardare quanto accaduto ieri sera a Torino: militanti di Azione, +Europa e Italia Viva cacciati dalla tradizionale fiaccolata per la Liberazione solo perché hanno provato a partecipare al corteo sventolando bandiere dell’Europa e dell’Ucraina.

Ogni anno una parte della sinistra tenta di appropriarsi di una festa nazionale come se fosse una ricorrenza “di parte”. E decide chi può partecipare e chi non può. Un atto di prepotenza che non ha nulla a che vedere con i valori di libertà e democrazia che si celebrano in questo giorno.

Per questa ragione, ad aprile, leggerò con tutti i ragazzi di Azione un libro bellissimo di Mark Gilbert, “Fuori dell’abisso” che racconta la storia italiana dal ’40 al ’53 e descrive il miracolo della ricostruzione compiuto dal nostro paese. Lo spirito che è la nostra storia e che purtroppi abbiamo dimenticato. Ne parleremo proprio insieme all’autore

Ne parleremo proprio insieme all’autore il 20 maggio alle ore 19:00. Puoi iscriverti QUI per partecipare.

Quella appena conclusa però è stata anche la settimana in cui in Senato la maggioranza ha confermato la netta visione che ha del futuro socioeconomico del paese: il nulla.

Ha infatti presentato un documento di finanza pubblica totalmente inconsistente. E mentre in aula si riusciva a fare polemica anche sulla morte di Bergoglio, sulle radici greco-romane e sulla Meloni come fosse una superstar, ho provato a porre una domanda chiara al governo: avete uno straccio di idea per contrastare una recessione che ad oggi sembra inevitabile?

Puoi vedere il mio intervento integrale qui:

 

Per salvare l’Italia  oggi come 80 anni fa serve la capacità di cooperare e unirsi nell’interesse generale. E questo in fondo è l’insegnamento che ci hanno lasciato i padri della Resistenza prima e della Costituzione dopo. Facciamone ogni giorno tesoro. Prima che sia troppo tardi.


Buon 25 aprile a tutti.

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