Il pot-pourri di liste senza scopo e anima.

Tutti gli europeisti ripetono che queste elezioni saranno cruciali per la costruzione dell’UE. Ma cruciali per fare cosa?

 

La lista Azione-Siamo Europei è nata presentando e firmando un manifesto di dieci punti netti, chiari e precisi e tre obblighi fondamentali per chi ne farà parte (lo trovi QUI). Da settimane vi presentiamo candidati che rappresentano assolute eccellenze nei settori di loro competenza. La loro idea di Europa, dal Green deal alla crisi ucraina, è coerente.

Sono una squadra straordinaria e compatta unita da valori, idee e un chiaro progetto politico (QUI trovi i loro profili).

 

Domani alle 18.00 a Milano al teatro Eco vi presenteremo questa squadra dal vivo, insieme a nuovi importanti ingressi. Vi siete iscritti in tantissimi e se non l’avete ancora fatto, potete riservare il vostro posto QUI.

 

Nel resto del campo europeista il caos regna sovrano. E lo si comprende scorrendo le candidature. Alcuni esempi di coppie per circoscrizione: Cecilia Strada e Giorgio Gori; Annalisa Corrado e Stefano Bonaccini; Marco Tarquinio e Dario Nardella; Pina Picierno e Jasmine Cristallo; Gianfranco Librandi ed Emma Bonino; Matteo Renzi ed Enzo Maraio; Sandra Mastella e i Radicali. 

Le coppie che ho nominato, composte da tutte persone degnissime, hanno però idee completamente diverse su Ucraina, transizione ecologica, Medioriente, gestione delle migrazioni, politica industriale. Qual è la linea del PD? Quale quella della lista “Stati Uniti d’Europa”?

 

Prendiamo due temi fondamentali dell’agenda europea: Ucraina e Green deal.

Dubito che Bonaccini sia favorevole a chiudere immediatamente le fonti fossili come la Corrado, o che Giorgio Gori consideri il taglio dell’invio delle armi all’Ucraina un percorso verso la pace come la Strada. Stessa cosa per ciò che concerne Tarquinio verso Nardella. O ancora, Bonino la pensa come Librandi sull’Arabia Saudita, paradiso per le donne senza velo e sulla necessità di spingere l’Ucraina alla resa? E ancora, Renzi strepita contro il Green deal e Timmermans che lo ha varato, ma i socialisti con cui fa la lista – e da cui Timmermans proviene – sono i primi sostenitori del Green deal e se eletti nella lista Stati Uniti d’Europa continueranno il percorso di Timmermans nel Partito Socialista Europeo.

 

Non rifonderemo l’UE con questo potpourri “un po’ di qua e un po’ di là”. E se questa è la “non linea” dei partiti europeisti, allora i Sovranisti hanno già vinto.

 

Sono tornato ieri dalla Sicilia dove le elezioni europee sono considerate come un test per i feudatari locali per misurarsi in vista delle elezioni regionali. In Sicilia contano solo quelle, perché lì ci sono soldi da distribuire a destra e a manca per comprare il consenso. I feudatari siciliani del voto parlano dei “loro” elettori come i nobili russi parlavano delle “anime” che possedevano. Eppure, grandi siciliani hanno fatto l’Europa. In questo video ho ricordato la conferenza di Messina animata da Gaetano Martino.

 

Durante l’incontro di Palermo il segretario della DC Siciliana di Cuffaro, fedele alleato di Italia Viva, è venuto a fare il disturbatore. Gli abbiamo risposto come merita: trovi QUI il video.

 

Cari Amici, vi devo dire che siamo molto soddisfatti del lavoro preparatorio che abbiamo fatto su programma, partner e liste. Azione torna a parlare solo il linguaggio della qualità, della competenza, e della coerenza per cui è nata.

 

E da domani si corre e basta. Abbiamo bisogno che l’Italia seria scenda in campo con noi.

 

Dopo quattro anni e mezzo, il nostro momento è arrivato. Con coraggio e “per l’alto mare aperto”.

CC-Firma