La democrazia dei Sith

Notizie
21/10/2023

Ci siamo abituati a discutere di ogni argomento, anche il più complesso, in modo binario, quasi calcistico, senza alcuna possibilità di riuscire a trovare punti di incontro: è sempre il bene contro il male.

Quest’estate abbiamo discusso di cambiamento climatico più o meno in questi termini: “l’estate fa sempre caldo” vs “in Sardegna fanno 50 gradi e l’umanità è alla fine”.

Le due squadre sono partite dalla personale valutazione delle temperature per dar luogo ad uno guerra di religione anche sul clima.

Se hai un’opinione diversa sul clima sei un “negazionista climatico” e vai perseguito, se sostieni il cambiamento climatico sei un “woke” radical chic che vuole distruggere l’industria e affamare i poveri.

E se un valido meteorologo spiega che sì, fa più caldo, ma non i 50 gradi che risultano dal misurare le temperature sull’asfalto alle due di pomeriggio, ecco che si pretende di escluderlo dalla televisione.

Così discutiamo su tutto. Sul COVID, su Esselunga, sull’Ucraina e da ultimo sul conflitto in Israele.

La ferocia, quasi la soddisfazione, con cui i sostenitori della causa palestinese hanno commentato qui sotto le prime notizie sul bombardamento dell’ospedale (“hai visto! Che hai da dire!”) fanno il paio con le risposte ricevute dai sostenitori della causa opposta il giorno dopo, quando la situazione si è ribaltata.

Così ragioniamo su ogni argomento.

Il modo in cui usiamo i social ha molto influito su tutto ciò. Qui le frasi sono brevi e apodittiche. L’anonimato e la tastiera spingono verso la rottura di ogni barriera. La conversazione scompare così come il riconoscimento del diritto ad avere un’opinione diversa dalla propria.

Una democrazia non può sopravvivere se ogni argomento diventa un conflitto di “assoluti”, del male contro il bene. Come ricordava il maestro Obi wan: “Solo i Sith vivono di assoluti” e noi siamo diventati una democrazia di Sith.