Il solito stantio e inutile dibattito sul Presidenzialismo

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14/04/2022

Mazziotti: "Le proposte che sentiamo non sono altro che boutade per qualche titolo di giornale in più".

Accade periodicamente che qualcuno cerchi di andare sui giornali rilanciando il presidenzialismo o, se preferite, il "sindaco d’Italia": lo hanno fatto Berlusconi, Renzi, la Meloni con un disegno di legge qualche mese fa, di nuovo Renzi in questi giorni.

È un tema serio che meriterebbe un dibattito serio al quale Azione certo non si sottrarrebbe.

E invece siamo davanti alla solita pantomima. Per l'elezione diretta del Presidente della Repubblica o del Premier servirebbe una riforma complessiva del bicameralismo e dei rapporti tra i poteri, che l’attuale Parlamento non ha alcuna chance di condurre in porto. Del resto, i partiti che votarono il taglio dei parlamentari (PD, M5S, Lega, Italia Viva, Forza Italia) non sono riusciti neppure ad adottare – come Azione aveva facilmente pronosticato - i correttivi a quell’orrida riforma  nonostante li avessero messi nero su bianco al momento del voto parlamentare. E alle prossime elezioni ne pagheremo le conseguenze.

Anche su temi molto meno divisivi e sicuramente più urgenti - come la correzione del rapporto Stato-regioni che tutti dicono di volere - non si riesce mai a trovare un accordo. Figuriamoci se si potrebbe arrivare a un’intesa su un tema molto più complesso come il cambiamento della forma di governo negli ultimi mesi di legislatura.

E se per caso nella prossima legislatura esistesse una maggioranza sul punto, è molto probabile che alla fine nessuno si arrischierebbe ad intestarsela per la paura di schiantarsi – come è accaduto sia a Berlusconi nel 2006 che a Renzi nel 2016 - su un referendum totalmente avulso dal merito e basato sui soliti slogan da "fine della democrazia" e "stupro della Costituzione più bella del mondo".

Sorge quindi il dubbio (eufemisticamente) che le proposte di Renzi oggi e di Berlusconi ieri, non siano altro che boutade per qualche titolo di giornale in più, senza alcuna reale speranza di successo.

Del resto, quando provarono a cambiare sul serio la Costituzione, né Berlusconi nel 2005 né Renzi (e Berlusconi) nel 2015 si sognarono di proporre una riforma del genere.

 

Andrea Mazziotti, Vice presidente di Azione.