Il compito della politica è attenersi alla realtà

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30/09/2023

Il primo, primissimo compito della politica è attenersi ai fatti, alla realtà. Il secondo è, in conseguenza a questo, parlare sempre ai cittadini una lingua di verità, che è il contrario del populismo, ovvero di affermare ciò che conviene e non ciò che è giusto.

Ho cercato di utilizzare questo rigoroso approccio, in primis su me stesso, sulla vicenda Marelli di Crevalcore a Bologna.

Sia chiaro: non mi costava nulla, tanto più dall'opposizione, andare dai lavoratori, attaccare il governo in carica "perché non sta facendo nulla per salvare il lavoro, il vostro lavoro, su cui dovrebbe essere fondata la nostra repubblica (applausi)" e poi chiosare con il più classico dei finali del buon politico "faremo di tutto, daremo filo da torcere in ogni centimetro del Parlamento per impedire la chiusura di questo stabilimento strategico (applausi)".

Invece abbiamo fatto ciò per cui Azione è nata: detto le cose difficili, quelle scomode, fatto domande, non insulti, a chi doveva esserci e non ci é stato. 

Perché il problema è questo: in Italia ormai chiunque debba rappresentare qualcosa che va oltre se stesso, si ferma proprio al se.

Succede che un parlamentare si fermi davanti al rischio di riavere il seggioun imprenditore utilizzi risorse per contrastare la pandemia a qualcosa che più gli conviene, che un sindacalista faccia battaglia ad un imprenditore che considera "nemico" quando gli annuncia che vuole investire in Italia e si dimentichi di usare la stessa battaglia verso l'imprenditore che vende ma che è diventato proprietario di un rilevantissimo gruppo editoriale. 

Io non faccio quello che grida al complotto, non l'ho mai fatto e non mi vedrete mai, ma nemmeno quello che si unisce a questo gioco delle ipocrisie.

Perché il punto è che il nostro Paese rimane pieno, pienissimo di lavoratori onesti, sindacalisti generosi, giornalisti coraggiosi, politici per bene. Che dovrebbero tutti, insieme a noi, dire basta.

La vicenda Marelli è riassunta in questi 14 punti in modo che ognuno si possa fare la propria idea:

1- Ottobre 2018 Elkann cede Magneti Marelli assicurando che non ci saranno esuberi. Sindacati commentano entusiasticamente l'operazione;
2- Marelli aveva all'epoca della cessione 43.000 dipendenti di cui 10.000 in Italia. Oggi ne ha 50.000 di cui 7.000 in Italia;
3- Aprile 2020 Elkann acquista Repubblica;
4- Giugno 2020 il governo Conte 2 eroga garanzia Sace per 6.3 mld a favore di FCA;
5- Azionisti si pagano in Olanda un dividendo straordinario da 5,5 mld. I Sindacati non aprono bocca.
6- Giugno 2021 nasce Stellantis. Il Governo Italiano non ottiene alcuna garanzia su investimenti e occupazione. Sindacati commentano entusiasti;
7- Oggi Stellantis produce in Francia 1 milione di auto e in Italia 400.000;
8- Stellantis produce negli stabilimenti italiani 7 modelli, in quelli francesi 15 modelli;
9- In Francia tutti gli stabilimenti producono componenti per veicoli elettrici e ibridi. In Italia solo uno stabilimento.
10- Ultimo dato disponibile indica gli investimenti Stellantis in Italia pari al 10% del totale degli investimenti;
11- Gli stabilimenti italiani sono stati colpiti da 7.500 esuberi. Quelli Francesi 0;
12- In Francia Stellantis ha depositato 1239 brevetti, in Italia 166;
13- Rispetto a questa situazione drammatica Landini non ha fatto dichiarazioni e non ha promosso mobilitazioni nazionali;
14- Quando, con Marchionne, produzione FCA era del 30% superiore a quella attuale, Landini ha promosso mesi di mobilitazioni nazionali contro il nuovo contratto.

QUI trovate il video dove agli esponenti della CGIL che si sono rifiutati di parlare con me (e ne hanno tutto il diritto, sia chiaro) ho cercato di spiegare la mia visione della questione Stellantis e dell'intero settore automotive.

Aspetto vostri commenti.

Buon weekend!