Follie del Governo: il Decreto Semplificazioni ammazza la rigenerazione urbana

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10/09/2020

Flavia De Gregorio, Responsabile Roma: "Bloccare tutto non è la soluzione"

Il Governo ha messo la fiducia, per l’ennesima volta, sul DL Semplificazioni. Un decreto che doveva servire a semplificare, sarà invece la tomba della rigenerazione urbana.

Non lo dicono i fascisti, o quei rompiballe di Azione, ma un’inedita alleanza tra costruttori, ambientalisti e tutte le altre organizzazioni di settore.

ANCE e Legambiente sono addirittura uscite con una comunicazione congiunta, e analoghe prese di posizione sono arrivate da Assoimmobiliare, ordini professionali, Istituto Nazionale di Architettura, Istituto Nazionale di Urbanistica.

Cosa è successo? Che nell’iter del provvedimento la maggioranza ha approvato un emendamento di LEU che stabilisce che le semplificazioni previste per le ristrutturazioni non si applicano agli interventi di demolizione e ricostruzione e agli interventi di ripristino di edifici crollati o demoliti nelle zone omogenee A, a meno che non siano mantenuti identici “sagoma, prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche dell'edificio preesistente e non siano previsti incrementi di volumetria”. Interventi che oggi richiedono una semplice SCIA diventeranno possibili solo in presenza di un piano di recupero che a Roma richiede anni, a meno di non replicare in toto gli edifici già esistenti. 

Vengono resi praticamente impossibili la ricostruzione e il ripristino di edifici, magari fatiscenti o degradati, o di economostri condonati, nelle zone A, che, ad esempio a Roma, rappresentano un’enorme parte del costruito abitativo frutto di speculazione negli anni 60-80. E senza neppure una norma transitoria per gestire le pratiche già presentate e in corso che forse verrebbero travolte dal provvedimento.

Una follia, e una colossale occasione mancata, in un momento in cui, anche per le normative europee sulla sostenibilità, la rigenerazione urbana dovrebbe essere la priorità da perseguire anche con le risorse del Recovery Fund. E che ne sarà dell’Ecobonus?

Nonostante questa sollevazione unanime, PD e Italia Viva hanno fatto finta di opporsi, ma hanno finito per cedere ai ricatti di LEU. Stupefacente il silenzio di molti, specie di Zingaretti, che della rigenerazione urbana aveva fatto una bandiera in regione Lazio.

Siamo abituati all’approvazione di assurdità quando a fare la voce grossa è il M5S. Prendiamo atto che ora anche LEU è in grado di dettare a Conte & co. norme ammazza-crescita.

E a pagare sarà tutto il Paese, a partire da chi vive in periferie fatiscenti e degradate e sperava che, anche grazie alle risorse europee, la rigenerazione del territorio sarebbe diventata finalmente realtà.

"Come Roma in Azione siamo per un’attenta tutela del centro storico - il commento di Flavia De Gregorio - Il metodo da adottare non può essere quello di bloccare tutto, ma controllare la qualità delle SCIA e coordinare le competenze e le norme in materia".