Corsi e ricorsi di Referendum senza quorum

Sono andato a votare perché penso che per un politico eletto sia un dovere morale.

Detto questo, lasciatemi aggiungere che:

1) il referendum è ormai uno strumento di cui si è troppo abusato. Avevamo per tempo avvertito i promotori della possibilità di non raggiungere il quorum. Non ci hanno ascoltato perché quello che li interessava veramente non era vincere, ma avere un’affluenza da poter rivendicare politicamente. A mio avviso questo è un modo irrispettoso di trattare l’esercizio del voto stesso che così diventa solo un costoso sondaggio;

2) non si interviene via referendum su materie complesse come il lavoro;

3) trasformare questo referendum in una consultazione contro la Meloni è stato un clamoroso autogol – come già avevamo detto – perché ha sommato i voti della destra con quelli dell’astensione;

4) se la sinistra continua a farsi trascinare dalle battaglie ideologiche di Landini, Conte, Fratoianni e Bonelli non andrà da nessuna parte;

5) è forse tempo che i riformisti di qualsiasi schieramento prendano atto che occorre costruire un’area liberale lontano dal campo largo e dalla destra sovranista.

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