Pacchetto Concorrenza

Premessa

In queste settimane è in discussione la Legge annuale sulla concorrenza, un passaggio istituzionale che dovrebbe permettere di affrontare i nodi strutturali che frenano lo sviluppo dei mercati e la tutela degli utenti. Questo strumento normativo mostra però da anni un limite evidente: spesso produce interventi frammentati e influenzati da interessi particolari, senza intervenire in modo organico proprio su quei problemi strutturali che richiederebbero una riforma complessiva e non piccoli aggiustamenti annuali. In Italia serve più concorrenza, perché mercati davvero aperti permettono di aumentare la competitività, ridurre le rendite di potere e dare spazio a chi vuole innovare e contribuire alla crescita del Paese.

L’esperienza degli ultimi trent’anni mostra però che l’apertura del mercato non può essere priva di regole: quando lo Stato arretra dal suo ruolo di regolatore, l’ingresso di investitori  rischia di avvenire senza adeguate tutele per i lavoratori e senza generare valore aggiunto, alimentando modelli che estraggono ricchezza invece di produrla.

Con queste premesse abbiamo presentato alcuni emendamenti per introdurre maggiore concorrenza in settori che avrebbero bisogno di un riordino complessivo, puntando almeno su più trasparenza, apertura selettiva e valorizzazione del lavoro e del made in Italy.

Le nostre proposte

   ✔ Abrogare la proroga delle concessioni

Eliminiamo la norma che ha esteso al 2027 la durata delle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali a finalità turistico-ricreative e sportive, superando una proroga già disapplicata da Tar, Consiglio di Stato e Corte di Giustizia UE e non conforme ai principi della direttiva Bolkestein del 2006, che richiede procedure ad evidenza pubblica per l’assegnazione delle concessioni.

   ✔ Rendere trasparenti i canoni

Introduciamo l’obbligo di pubblicare il canone versato per la concessione e il reddito d’impresa registrato per ciascun anno di attività a partire dal 2010, rendendo queste informazioni accessibili in una sezione dedicata del sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

   ✔ Introdurre il tassametro fiscale 

L’obbligo di utilizzare un tassametro fiscale permetterebbe di emettere una ricevuta per ogni corsa, registrare i dati in modo standardizzato e trasmetterli telematicamente all’Agenzia delle Entrate. Il sistema garantirebbe tracciabilità delle operazioni e, in caso di guasti, è prevista una procedura alternativa tramite ricevuta cartacea. Il maggiore gettito sarebbe destinato al finanziamento del trasporto pubblico locale.

   ✔ Riordinare la disciplina del trasporto pubblico non di linea

Riprendiamo l’impostazione già prevista nel disegno di legge concorrenza del Governo Draghi per avviare un riordino complessivo della normativa sul trasporto pubblico non di linea per:

○ aggiornare le regole alle nuove forme di mobilità basate su piattaforme digitali,

○ semplificare gli adempimenti amministrativi,

○ favorire condizioni più concorrenziali

○ definire standard nazionali condivisi, senza generare nuovi oneri per la finanza pubblica.

   ✔ Prorogare l’esercizio delle centrali a carbone fino al 2038

Estendiamo il termine di chiusura delle centrali a carbone al 2038, così da superare le scadenze differenziate oggi previste dal PNIEC (2025 per gran parte del Paese e 2028 per la Sardegna) e di ridurre i rischi per la sicurezza energetica in una fase ancora delicata della transizione. Una tempistica uniforme permetterebbe una programmazione più ordinata della dismissione degli impianti e una gestione più stabile del sistema elettrico durante la dercabonizzazione.

   ✔ Riformare il rinnovo delle concessioni idroelettriche e geotermiche 

Subordiniamo l’affidamento o il rinnovo delle concessioni alla definizione di un piano di investimenti condiviso con le amministrazioni concedenti e a un sistema di remunerazione dell’energia basato su contratti a due vie. Il prezzo di esercizio viene calcolato utilizzando il prezzo medio di borsa del decennio 2011-2020, tenendo conto degli investimenti necessari agli interventi di ammodernamento.