Riforma dei rapporti di fornitura e dei pagamenti tra le imprese

Premessa

Il 29 ottobre 2025 è stata presentata alla Camera dei deputati la proposta di legge di Azione “Delega al Governo per il consolidamento finanziario del sistema produttivo e per la semplificazione dei rapporti di fornitura”, a firma dell’onorevole Fabrizio Benzoni, vicecapogruppo di Azione alla Camera.
L’iniziativa, frutto del lavoro dei tavoli tematici del partito, è stata illustrata nel corso di un incontro moderato dalla presidente di Azione Elena Bonetti, al quale ha partecipato anche Diego Polo Friz, coordinatore del tavolo tematico “Imprese” di Azione, in un confronto dedicato al tema della solidità e competitività del sistema produttivo nazionale.

La proposta mira a garantire tempi certi e maggiore trasparenza nei rapporti contrattuali e finanziari tra imprese clienti e imprese fornitrici, riducendo i contenziosi e prevenendo lo strangolamento di realtà produttive, in particolare piccole e medie imprese, spesso costrette a subire clausole vessatorie o ritardi nei pagamenti.
Il disegno di legge delega al Governo interviene sul sistema di fatturazione elettronica, definendo i principi di una disciplina volta — come si legge nella relazione — a “dare certezza al processo di incasso e di pagamento delle imprese fornitrici e delle imprese clienti, con l’obiettivo di migliorare la solidità finanziaria delle prime e ridurre le inefficienze amministrative delle seconde”.

Nel corso dell’incontro è stato inoltre evidenziato come il sistema produttivo italiano, composto per il 75% da lavoratori impiegati in aziende con meno di 250 addetti (contro il 57% della Germania), sia caratterizzato da una forte prevalenza di PMI e da una limitata presenza di grandi imprese: solo circa 300 aziende superano 1 miliardo di euro di fatturato, e tra le prime 2.000 aziende mondiali solo 28 sono italiane, contro 62 francesi.
Una struttura economica che costituisce la spina dorsale dell’economia nazionale, ma che richiede un riequilibrio dei rapporti tra fornitori e committenti per evitare l’impoverimento del tessuto produttivo e rafforzare la competitività complessiva dell’industria italiana.

Criticità

✘ Squilibrio dimensionale e debolezza contrattuale delle PMI

Le imprese medio-piccole, prive di un accesso diretto al mercato finale e fortemente dipendenti da pochi committenti di grandi dimensioni, operano in una condizione di squilibrio strutturale. Questa dipendenza si traduce in rapporti contrattuali sbilanciati, in cui la grande azienda impone spesso termini di pagamento e condizioni economiche non negoziabili. Tale asimmetria riduce la capacità delle PMI di programmare le proprie attività e ne mina la solidità finanziaria, costringendole a sostenersi tramite credito bancario o strumenti onerosi di anticipazione.

✘ Impoverimento del tessuto imprenditoriale nazionale

La compressione dei margini e la riduzione della liquidità generano nel tempo effetti strutturali sull’intero sistema produttivo: le imprese minori rinunciano a investire in innovazione, digitalizzazione e formazione, perdendo competitività sui mercati internazionali. La conseguenza è un progressivo indebolimento della filiera industriale italiana, con perdita di valore aggiunto interno, stagnazione dei salari e trasferimento della ricchezza verso grandi gruppi esteri o multinazionali, che sottraggono risorse e capacità produttiva al territorio.

✘ Inefficienza amministrativa e contenziosi

La mancanza di regole certe e di meccanismi digitali vincolanti nella gestione dei pagamenti amplifica la complessità burocratica e amministrativa dei rapporti tra imprese. Le operazioni diventano lente e costose, con un aumento degli errori e dei conflitti interpretativi, che sfociano in un elevato contenzioso civile. Questa incertezza non solo grava sui costi di gestione, ma ostacola anche la fiducia reciproca tra attori economici, compromettendo la fluidità e l’efficienza complessiva delle filiere produttive.

La nostra proposta

  Rafforzare la certezza e la trasparenza dei rapporti di fornitura

Rivedere il sistema di fatturazione elettronica (SFE) per garantire la tracciabilità e la puntualità dei pagamenti tra aziende clienti e fornitrici.

Stabilire che i termini di pagamento non siano derogabili contrattualmente e decorrono dalla ricezione della fattura nel SFE.

Introdurre un meccanismo obbligatorio di registrazione dei pagamenti e delle eventuali contestazioni entro termini definiti, con limiti quantitativi (massimo 10% delle fatture in contestazione).

  Semplificare e uniformare le regole contrattuali tra imprese

Prevedere una disciplina più semplice per le forniture di importo inferiore a 250.000 euro, limitando la lunghezza dei contratti, vietando clausole vessatorie e garanzie personali atipiche, e fissando un tetto massimo alla responsabilità civile pari al doppio del valore della fornitura.

Introdurre la possibilità per l’appaltatore di ottenere la revisione del prezzo per tutelare l’equilibrio economico dei contratti.

  Prevedere un sistema sanzionatorio e di monitoraggio efficace

Introdurre sanzioni progressive per le aziende clienti inadempienti: fino al 5% dei pagamenti non effettuati, aumentabili al 10% dopo tre anni.

Affidare all’Agenzia delle Entrate controlli trimestrali e la pubblicazione di report statistici con tempi medi di pagamento, fatture contestate e sanzioni applicate.

Prevedere sanzioni aggiuntive (fino al 5% dell’ammontare delle fatture) in caso di violazioni reiterate.

  Definire chiaramente le categorie di imprese coinvolte 

Identificare le “aziende clienti” (inizialmente con fatturato ≥ 1 miliardo, poi progressivamente ridotto) e le “aziende fornitrici” (inizialmente ≤ 50 milioni, poi aumentate fino a 200 milioni).

Prevedere l’autocertificazione annuale da parte delle imprese per l’appartenenza alle categorie definite.

  Migliorare la governance interna e la compliance aziendale 

❍ Obbligare le aziende clienti a comunicare periodicamente le proprie politiche di pagamento ai dipendenti, effettuare verifiche semestrali e redigere relazioni interne indirizzate agli organi amministrativi.

❍ Consentire al MIMIT e all’Agenzia delle Entrate di richiedere e standardizzare tali relazioni tramite uno schema tipo.

Allegato