Azione cresce in un Paese disgregato dai populismi

Azione cresce in un paese disgregato dai populismi.

•    Nell’incontro con Trump la Presidente del Consiglio ha tenuto una linea corretta su due punti fondamentali: non si è sganciata dal fronte europeo e dalla posizione sull’Ucraina. In parole povere non è tornata con un’esenzione dai dazi sul Parmigiano ottenuta spaccando l’Europa. Poteva andare così e molti se lo aspettavano. I seguiti concreti dell’incontro potrebbero portare ad un vertice USA-UE a Roma. Tuttavia l’imprevedibilità di Trump non garantisce questo esito. Ovviamente anche sulla politica estera si sono ripetute le solite scene del bipolarismo italiano. La sinistra ha detto che Meloni ha svenduto il paese e Delmastro ha attaccato la sinistra con toni da bullo. La serietà non riesce a prevalere più neppure sulla politica internazionale. Sul tema della faziosità che sta distruggendo il nostro Paese sono intervenuto a Di Martedì.

•    La congiuntura economica rimane drammatica. Gli attacchi di Trump al governatore della banca centrale americana hanno ulteriormente destabilizzato i mercati. Il clima di incertezza sta rapidamente portando l’Occidente in recessione. L’inerzia del Governo sulla politica economica è semplicemente ingiustificabile. Abbiamo strutturato un piano dettagliato per far ripartire gli investimenti e tutelare i posti di lavoro ma, come sempre, nulla è accaduto. La verità è che a fronte di una Presidente del Consiglio che in politica estera riesce a tenere una linea forte e spesso condivisibile c’è una squadra di governo che fa acqua da tutte le parti. Basta osservare come è andato a finire il decreto sulle liste di attesa sanitarie, per capire che non sono proprio capaci di fare accadere nulla anche quando stanziano dei soldi.

•    La situazione in Ucraina e in Medio Oriente peggiora ogni giorno. In Ucraina, l’attacco della Domenica delle Palme ha dimostrato che la Russia non vuole né una tregua né tantomeno la pace. Allo stesso tempo ogni giorno capiamo che Trump è più vicino a Putin che all’Ucraina e all’UE. Ne consegue che dobbiamo rafforzare gli eserciti europei per evitare che la Russia pensi di poter attaccare impunemente i paesi baltici, il che ci porterebbe in una guerra diretta con il Cremlino, che va assolutamente evitata. Nessuno vorrebbe spendere soldi in armi ma dalla nostra forza dipende la nostra libertà. Questa è la linea di faglia che sta spaccando i due poli e che farà crollare il bipolarismo.

•    Lega e 5S sono partiti populisti proputiniani che vanno sconfitti. E a chi si è lamentato sull’espressione che ho usato sui pentastellati ho ricordato che parliamo di quelli che chiamavano zombie i giornalisti, ladri i politici, paragonavano le istituzioni a scatolette di tonno e volevano avviare una procedura di impeachment verso Mattarella. Cancellarli politicamente rimane un nostro obiettivo.

•    Buone notizie sul fronte della crescita di Azione. Nella media dei sondaggi siamo il partito che è cresciuto di più nelle ultime due settimane. Le nostre posizioni nette e chiare sulla politica estera stanno facendo breccia nell’elettorato. Così come la nostra testarda coerenza nel voler costruire un terzo polo del buon governo contro i populismi di destra e di sinistra con tutte le forze europeiste, popolari e liberali. Il 9 maggio, giorno della festa dell’Europa saremo a Milano per un evento organizzato con Drin Drin, +Europa e i Radicali sulla difesa europea. Da qui passano gli Stati Uniti d’Europa. QUI trovi tutte le informazioni.

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