Tassare gli extraprofitti contro il caro bollette
Abbiamo presentato con Più Europa un emendamento al Dl Ucraina per aumentare la tassazione degli extraprofitti delle aziende energetiche dal 10% al 50%.
Azione e +Europa hanno presentato questa mattina un emendamento al Dl Ucraina per aumentare la tassazione degli extraprofitti delle aziende energetiche dal 10% previsto al 50%. Si tratta di 16 miliardi in più per abbassare il costo delle bollette e della benzina: sono profitti di guerra e vanno redistribuiti. La sofferenza delle famiglie e delle imprese, vicine al fermo produttivo, non può più essere protratta.
Da marzo 2021 ad aprile 2022, come sappiamo, il prezzo dell'elettricità è aumentato di circa il 300% mentre il prezzo del gas sul mercato internazionale è aumentato di circa il 600% (TTF spot). Secondo una stima della FIM-CISL, in tutto, sono 26mila i dipendenti delle imprese che rischiano il fermo produttivo a causa dell'aumento dei costi: 9.700 nella siderurgia; 4.800 nell'automotive; 1.800 nella termodinamica; 1.200 negli elettrodomestici.
Riteniamo quindi fondamentale aumentare l'incisività degli interventi proposti dal Governo, senza pesare – se possibile - sulle casse dello Stato. Ecco la nostra proposta: aumentare l'aliquota della tassazione degli extra-profitti da 10% proposto dal Governo al 50%. Il gettito stimato (da ottobre 2021 a marzo 2022) con questo aumento di aliquota è di circa 16 miliardi, da sommare ai 3,98 miliardi di euro già previsti con la misura originale del Governo
L'extra-gettito dovrebbe finanziare le seguenti misure, fino a settembre 2022:
-
3,5 miliardi per la proroga della riduzione accise sui carburanti per altri 5 mesi (il primo mese è costato al Governo 0,59 miliardi di euro). Questa misura deve essere riconsiderata di mese in mese per verificare l'andamento dei prezzi di mercato.
-
4 miliardi per estendere anche al Q3-2022:
- l'azzeramento degli oneri generali di sistema per famiglie e imprese (sia per luce sia per gas, attualmente previsto solamente per il Q2-2022)
-
la riduzione dell'IVA al 5% per la bolletta del gas
-
7,7 miliardi per la riduzione del costo dell'elettricità per le imprese, di cui:
-
2,3 miliardi per aumentare il credito d'imposta (per le imprese non gasivore ed energivore) per l'acquisto di energia e gas al 20% e prolungarlo per il Q3-2022 (ad oggi il credito è del 12% per l'energia, del 20% per il gas e solamente per il Q2-2022)
-
5,4 miliardi per aumentare il credito d'imposta (per le imprese gasivore ed energivore) per l'acquisto di energia e gas al 40% e prolungarlo per il Q3-2022 (ad oggi il credito è del 25% per l'energia, del 20% per il gas e solamente per il Q2-2022)
-
2,3 miliardi per aumentare il credito d'imposta (per le imprese non gasivore ed energivore) per l'acquisto di energia e gas al 20% e prolungarlo per il Q3-2022 (ad oggi il credito è del 12% per l'energia, del 20% per il gas e solamente per il Q2-2022)
- 0,8 miliardi per un nuovo credito d'imposta (70%) per sistemi di accumulo dedicati agli impianti di autoconsumo delle imprese. In particolare, l'obiettivo è finanziare sistemi di accumulo per una capacità complessiva di 2 GWh che dovrebbe servire come sistema di accumulo per 2GW di nuovi impianti fotovoltaici per l'autoconsumo (più del doppio del fotovoltaico installato nel 2021). Questa misura consentirebbe di quadruplicare la capacità di accumulo installata nel 2021.
Considerando anche i costi di trasporto e le imposte, tali misure consentiranno alle imprese di ridurre, per i prossimi 6 mesi, il costo complessivo delle bollette per l'elettricità di circa:
- il 30% per le imprese energivore
- il 16% per le imprese non energivore