Renderci indipendenti dalla Russia

Notizie
05/04/2022

Il nostro piano per un vero embargo sul gas e il petrolio di Putin.

Per sostituire il gas importato dalla Russia (circa 30 miliardi di metri cubi ogni anno) sono necessari i seguenti  interventi:

  1. Aumentare la produzione di energia da carbone

Nel giro di qualche mese è possibile sostituire il 36% dell’energia elettrica normalmente prodotta tramite gas (118TWh) con energia prodotta a carbone (considerando anche l’energia che già produciamo tramite carbone arriviamo a circa il 50% dell’energia prodotta tramite gas). In particolare:

  • Utilizzando tutta la potenza attiva installata (circa 4,1GW), che può lavorare per circa 7.500 ore annue, potremmo produrre su base annua circa 31TWh, invece dei 13TWh del 2021.
  • Inoltre, se riavviassimo in qualche mese, anche le sezioni ferme degli impianti di Fusina e Brindisi, potremmo produrre fino a ulteriori 24 TWh annui.

Utilizzando tutta la potenza installata potremmo quindi ridurre del 33% la domanda di gas importato dalla Russia (cfr. Tabella 1)

A tal fine sarà necessario:

  • Verificare la capienza dei contratti di approvvigionamento di carbone ed eventualmente procedere al loro ripristino
  • Stipulare accordi di fornitura fino alla fine del 2022 (PPA) con i produttori di energia da carbone che potrebbero attestarsi sui 90-100 €/MWh.

 

Tabella 1: Produzione energetica delle centrali a carbone in Italia

Centrale

Pot attuale [MW]

Pot istallata [MW]

Proprietà

Monfalcone

336

336

A2A

Fusina

330

960

 

La Spezia

600

600

Enel

Torrevaldaliga Nord

1.980

1.980

Enel

Brindisi

-

2.640

(in conversione)

Enel

Fiume Santo

600

600

EP prod.

Portoscuso

320

320

(in dismissione)

Enel

Totale Potenza [MW]

~4.166

~7.436

 

Totale producibile a 7500 h

31 TWh

55.7 TWh

 

Produzione aggiuntiva su 2021

18 TWh

42.7 TWh

 

Risparmio metano

4 mld m3

9.5 mld m3

 

 

2. Aumentare le importazioni di gas naturale

Per sostituire la quota rimanente di gas acquistato dalla Russia, è necessario aumentare le importazioni tramite i gasdotti presenti nel Mediterraneo (es: Algeria, Tunisia, Libia, Egitto). Si stima che le importazioni da questi paesi possano aumentare rispetto alla situazione attuale di circa 10 – 14 miliardi di metri cubi.

 

3. Dotarsi di rigassificatori galleggianti

Inoltre, è necessario aumentare le importazioni di gas naturale liquefatto (LNG), che può essere trasportato tramite navi da Paesi che non sono collegati all'Italia tramite gasdotti. Per poter distribuire questo gas nella pipeline italiana deve prima essere riconvertito allo stato gassoso tramite rigassificatori. Nei prossimi mesi, occorre quindi comprare/noleggiare almeno 2 rigassificatori galleggianti per una capacità complessiva pari a circa 10 - 15 miliardi di metri cubi l'anno.

 

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