Piantedosi, poche idee e anche confuse.
L'intervento al Senato di Carlo Calenda.
Gentile Presidente, Onorevole Ministro, Colleghi Senatori,
ci avrebbe fatto piacere, Signor Ministro poter discutere sulle sue linee di politica sull’immigrazione ma devo dirle con franchezza che la sua è stata una relazione prefettizia, poche idee e confuse.
La realtà è che siamo bloccati sempre lì alla discussione sulle navi delle ONG, ripetendo lo stesso identico, e aggiungo incivile, spettacolo del Governo Conte I con Matteo Salvini al Viminale.
Navi bloccate in rada, un’aberrante triage della disperazione, critiche assurde ai medici che fanno il loro lavoro in situazioni disperate. Il tutto condito Signor Ministro con un triste linguaggio burocratico che diventa un poco disgustoso se applicato a poveri sventurati.
Un giorno ci spiegherà la genesi della geniale espressione “carico residuo” rispetto ai migranti restati a bordo delle navi. Intendiamoci, l’attività delle ONG va regolamentata, ma va regolamentata non a spese delle persone che stanno sulle navi bloccate in rada ma con delle sanzioni, magari scritte un po’ meglio di quelle che avete scritto nel decreto Sicurezza Bis che sono state poi impugnate a varie misure.
Ciò che è accaduto è indegno di un paese civile, ma il fatto ancora più grave è il risultato concreto dall’azione del Governo.
Quali sono questi risultati? Cerchiamo analizziamoli freddamente.
Quelli positivi, o meglio quelli che voi state sbandierando come una epocale vittoria sono rappresentati da 234 persone sbarcate in Francia su 90 mila arrivi in Italia. Urca! Una vera rivoluzione Ministro, abbiamo cambiato lo scenario dell’immigrazione!
Di contro abbiamo:
Partendo dalla vostra spicciola contabilità, abbiamo ottocento persone sbarcate in Italia, pari all’80% del totale dei migranti presenti sulle navi bloccate dopo tutta questa cagnara mediatica a beneficio dei talk show. Ma questo è nulla.
Con le vostre azioni avete infatti messo in discussione un accordo che prevede il ricollocamento annuale di 10.000 migranti salvati in mare, firmato a giugno da 18 Stati Membri che non comprendono i governi dei Paes retti dai vostri alleati politici, questo è bene ricordarlo. Il sovranismo è una cosa pericolosa perché ognuno ha il suo. Questo accordo copre, o per meglio dire avrebbe coperto, il totale dei migranti salvati dalle ONG e sbarcati in Italia. Che rappresenta comunque non più del 10% del totale degli arrivi.
A ciò si aggiunge il danno provocato dal rafforzamento dei controlli alle frontiere francesi. Ora, è bene ricordare ai cittadini, che in Italia il numero dei migranti irregolari è da anni costantemente intorno alle 500.000 unità, nonostante gli arrivi annuali.
E come è possibile? Parliamo continuamente di arrivi di centinaia di migliaia di persone, e dove vanno a finire queste centinaia di migliaia di persone? Vanno a finire negli altri Paesi europei Signor Ministro, perché i movimenti secondari coprono quasi per intero gli arrivi di nuovi migranti. Quindi con controlli più severi alle frontiere noi avremo decine di migliaia di migranti in più. Un fantastico risultato della sua gestione.
Infine, ultimo ma non certamente meno grave, avete compromesso i rapporti con la Francia. Ora, noi abbiamo stigmatizzato le affermazioni francesi come esagerate e determinate da ragioni di politica interna. Tuttavia, la Francia è il nostro principale partner europeo alleato su tutte le discussioni dal PNRR, alla revisione del patto di stabilità, tutto questo per 234 migranti Signor Ministro? Avete non chiare l’ordine delle priorità. Insomma, il risultato delle vostre azioni è stato un grande affare per l’Italia, Signor Ministro. Una lungimirante linea politica e perfetta esecuzione! Migliaia di migranti in più in Italia, immagine internazionale danneggiata e meno alleati in Europa.
La verità è che voi non siete interessati a governare il fenomeno dell’immigrazione, siete interessati a rispondere ai fatti di cronaca in modo avventato e precipitoso. Avete commesso lo stesso identico errore con la ridicola norma sui rave party. Sono tutte armi di distrazione di massa, ma un grande Paese europeo non si governa in questo modo.
A tutto ciò, perché ognuno ha le sue sventure, si aggiunge il Ministro Salvini, che ritenendo evidentemente di essere ancora in giro per sagre e spiagge, ha visto bene di fare un tweet per umiliare la Francia. Operazione davvero geniale.
Signor Ministro, siete partiti con il pugno duro e vi siete ritrovati con un pugno di mosche.
Per fortuna il Presidente della Repubblica ha messo una pezza ai vostri disastri. Ho l’impressione, purtroppo, che questa diventerà la sua principale occupazione.
Ad oggi non è dato sapere quale sarà la politica del Governo sull’immigrazione. A meno di non pensare, e spero davvero che così non sia, che il suo compito si limiti a fare la faccia feroce a qualche centinaio di naufraghi disperati.
Per quanto ci riguarda abbiamo idee chiare:
I confini vanno presidiati. Opporre alla retorica dei porti chiusi quella dei porti aperti non conduce da nessuna parte. I porti non sono mai stati, e non potevano d’altro canto essere, né completamente chiusi né completamente aperti.
Le persone salvate in mare vanno fatte sbarcare seguendo le regole del diritto internazionale, mentre occorre intensificare il lavoro di pattugliamento della guardia costiera libica nelle loro acque territoriali ma accanto a ciò dobbiamo migliorare il lavoro di monitoraggio delle condizioni dei migranti nei campi di detenzione della Libia. Spesso trasformati in veri e propri mattatoi.
Le rotte illegali vanno chiuse per evitare morti in mare e detenuti nei campi di prigionia libici. Ma per chiuderle davvero occorre lavorare con i paesi di partenza e transito sul modello dell’accordo fatto con la Turchia per contenere i flussi di rifugiati siriani.
Ciò vuol dire destinare all’Africa la maggior parte dei fondi della cooperazione europea e siglare accordi di investimento in cambio del presidio delle frontiere. In questo modo ci siamo mossi durante la crisi migratoria del 2016 portando l’Unione Europea sulla nostra linea e siglando accordi con il Niger e altri paesi africani. Questo lavoro va ripreso e potenziato. È un pochino più complesso che bloccare in rada una nave delle ONG.
E poi il vero grande problema dell’immigrazione, rappresentato da quei 500.000 immigrati irregolari presenti sul territorio italiano.
Quelli per intenderci che nella gestione sua e di Matteo Salvini avevate promesso di rispedire tutti a casa immediatamente. Risultato? L’anno di picco dei migranti irregolari è stato proprio durante la vostra gestione. Siccome i numeri non sono né di destra né di sinistra, a gennaio 2019 sul territorio italiano erano presenti infatti 562.000 migranti, che è un record assoluto che trova un precedente solo nel 2006.
La risposta non può essere solo quella delle costosissime espulsioni coatte. E anche qua lo dimostra il suo operato Signor Ministro, sapete quanti migranti avete rimpatriato durante la vostra gestione? 18 al giorno. Esattamente come Alfano, come Minniti, e come i Ministri successivi.
Occorre dunque da un lato procedere con un programma di rimpatri volontari incentivati e dall’altro regolarizzare i migranti che trovano un lavoro in Italia.
Va insomma implementata una politica opposta rispetto a quella fatta da Salvini. Gli Sprar non vanno chiusi ma vanno aumentati se non vogliamo avere migranti irregolari in giro per il Paese a fare non si sa cosa.
Dobbiamo anzi creare un’agenzia per l’immigrazione che trasformi questa emergenza in una risorsa.
Deve comprendere Signor Ministro che l’integrazione è la più importante politica di sicurezza che un Paese può fare. Insieme alla cooperazione internazionale, fondamentale per chiudere le rotte illegali.
Ci sarebbero molte altre cose di cui parlare, dalla necessità dello ius scholae, al ripristino di rotte di immigrazione legale controllate. Ma prima lei deve decidere se agisce ancora come Capo di Gabinetto del Ministro Salvini oppure come Minsitro della Repubblica che fa politica e fa politica per gestire l’immigrazione.
Grazie.