La settimana di Azione – 8/03/2024

ecco un piccolo riassunto di cos’è successo questa settimana in Azione.

8 MARZO, IL GOVERNO RIFERISCA SULL’ATTUAZIONE DI UNA STRATEGIA PER LA PARITÀ DI GENERE  

In occasione della ricorrenza della Festa della donna, si è svolta una celebrazione alla Camera dei Deputati dedicata all’8 marzo.

 Rispetto alla condizione femminile nel nostro Paese c’è ancora molto da fare: servono iniziative concrete per colmare la disparità salariale, raggiungere i target sulla parità di genere e gli obiettivi posti dal PNRR.

Per Azione a Montecitorio è intervenuta Elena Bonetti, vicepresidente del partito ed ex Ministra delle Pari Opportunità: “Abbiamo la responsabilità di dire e dare conto di quello si è fatto per il Paese. L’Italia ha iniziato un percorso importante con i governi precedenti e che l’attuale esecutivo ha il compito di attuare: a cominciare dalla prima Strategia nazionale per la parità di genere, alla legge sulla parità salariale, al Family act, alla clausola del PNRR per promuovere il lavoro femminile”.

ACCORDO SALVINI-PUTIN: BASTA AMBIGUITÀ 

L’accordo tra il partito di Matteo Salvini e quello di Putin è tutt’oggi in vigore e prevede scambi di informazioni e attività di cooperazione.

Come può Meloni accettare che il suo vicepresidente del Consiglio abbia questo livello di ambiguità.

Su questo tema è intervenuta nell’Aula di Montecitorio l’onorevole Federica Onori: “La Lega deve uscire dall’ambiguità e rompere ogni residuo legame con il partito di Putin. Questo è quello che la Presidente Meloni dovrebbe mettere in agenda come il problema dei problemi della sua maggioranza”.

QUI il puoi rivedere il suo intervento.

Così il capogruppo alla Camera Matteo Richetti, primo firmatario della mozione di sfiducia al ministro Salvini, il 6 marzo, in occasione dell’anniversario della sottoscrizione dell’accordo tra i due partiti: “Abbiamo presentato una mozione di sfiducia a Salvini: o viene in Aula comunicando e dimostrando che chiuderà il rapporto con Putin, oppure non può rimanere un minuto di più come vicepresidente del Consiglio, perché l’Italia è un Paese troppo serio per avere questo tipo di relazioni ambigue”.

OPERAZIONE ASPIDES: L’ITALIA HA UN RUOLO IMPORTANTE 

Martedì il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha riferito sia alla Camera che al Senato sulla missione europea Aspides.

Noi siamo favorevoli all’operazione, perché il nostro Paese deve svolgere sempre più un ruolo da protagonista all’interno delle coalizioni internazionali e deve avere un’attenzione strategica al contesto geopolitico.

Nessuno è guerrafondaio, ma non possiamo ignorare le sfide che abbiamo di fronte e la necessità di affrontarle con i giusti mezzi. Per noi la missione Aspides è una priorità e non abbiamo tempo da perdere.

Così Mariastella Gelmini, vicesegretaria e portavoce di Azione, al Senato: “Sullo sfondo c’è un disegno geopolitico o quanto meno una convergenza di interessi tra l’Iran e la Russia, interessati a tenere alta la tensione, a destabilizzare il Medio Oriente e a indebolire l’Occidente. L’Italia nell’operazione Aspides ha un ruolo importante. L’Europa ha sprecato anni senza compiere un passo avanti sulla difesa comune, oggi più che mai urgente. Il fatto che Paesi come Spagna e Irlanda non partecipino ad Aspides, significa che la strada è ancora tutta in salita“.

QUI per vedere il suo intervento.

In Parlamento abbiamo quindi votato a favore dell’impegno italiano in tre nuove missioni internazionali: quella difensiva, nel Mar Rosso, per proteggere le navi mercantili dagli attacchi dei ribelli filoiraniani Houthi; quella umanitaria, a Gaza, per tutelare la popolazione civile e quella a supporto dell’Ucraina nel suo percorso verso la piena definizione di uno Stato di diritto.

Così la Presidente di Azione Mara Carfagna: “Viviamo tempi difficili, che richiedono responsabilità e coraggio. Il governo agisca di conseguenza. Alle Forze armate tutto il nostro sostegno”.

SENZA I GIORNALI DI SINISTRA NON PARLEREMMO DI VANNACCI 

Dopo la pubblicazione del suo libro e in seguito alla sospensione di 11 mesi dai suoi incarichi nell’esercito, la figura del Generale Vannacci è tornata al centro del dibattito politico.

È stata però la stampa di sinistra a creare questo personaggio perché, se i giornali non gli avessero regalato così tanto peso, non avrebbe avuto tutta questa notorietà.

Ha parlato di questo Carlo Calenda ospite a Di Martedì. Così il nostro Segretario: “Vorrei solamente che noi comprendessimo il fatto che Vannacci non esisterebbe se la sinistra non ne avesse fatto una cosa così grande“.

Buon weekend, in Azione!