Mentre la destra è in crisi di contenuti, la nostra proposta è sulla sanità
L’intervista di Carlo Calenda a Repubblica
Carlo Calenda, l’assenza dei leghisti dai banchi di governo per lei segna l’inizio della crisi. Non esagera?
"Beh, sull’Ucraina — una questione cruciale — non stanno più in piedi".
Ma dove la vede la crisi?
"Ho ascoltato l’intervento del capogruppo leghista Romeo al Senato ed era perfettamente sovrapponibile a quello dei Cinquestelle".
E quindi prevede un’implosione a breve?
"Alt. Non ho detto questo. Non ho previsioni da fare. Ho solo segnalato che sono in crisi politica, di contenuti e di proposte".
Come valuta il discorso di Giorgia Meloni?
"Era nervosa. Noto un affanno gigantesco nell’attività di governo. Non ha un’agenda. Rincorre. Dovrebbe andare all’attacco, invece gioca in difesa".
Non è ancora molto forte nel Paese?
"È partita con un indice di gradimento tra i più bassi e sappiamo tutti che strada facendo si cala. Nella maggioranza è un continuo distinguersi".
Cioè?
"Da un lato gli alleati soffrono l’egemonia di Fratelli d’Italia, dall’altro fiutano la debolezza della premier".
Sull’Ucraina voi avete votato con la maggioranza.
"E cosa avremmo dovuto fare?".
Darete una mano sulla riforma fiscale?
"Solo se toglie ogni riferimento alla flat tax. Per il resto è una riforma copiata pari pari da quella di Draghi".
Resta sempre il sospetto che alla fine correrete in soccorso.
"È una follia. Siamo dei liberali, non possiamo governare insieme a sovranisti".
Molti ipotizzano che accadrà dopo le Europee.
"È come se Macron si alleasse con Le Pen".
Da cosa nascono queste voci?
"Non lo so. Ma abbiamo votato insieme alla maggioranza quattro volte: sul decreto Aiuti ter, la commissione d’inchiesta sul femminicidio, la bicamerale sulla mafia, i ristori: tre su quattro c’erano anche Pd e M5S".
Sulla battuta di Meloni a Bonelli “io sono Mosé” lei ha applaudito la premier.
"Sì, perché se ti porti i sassi dell’Adige in aula allora farai governare Meloni per tanti anni".
Sull’Ucraina l’opposizione ha presentato quattro risoluzioni diverse.
"Si è creata una strana convergenza: FdI, Pd, Terzo Polo, contro M5s e Lega. Dopodiché io l’ho detto in tutte le lingue che con i Cinquestelle non ho niente in comune".
Ma la lotta alla destra non impone realismo?
"Facciamo una battaglia comune sulla sanità. C’è un tesoretto di dieci miliardi, spendiamolo lì. Ci sono quattro milioni di persone che non si curano più. La lotta alle liste d’attesa non è interesse di tutti?".
L’ha proposto a Conte e Schlein?
"Sì, ma non ho avuto risposte".
Come valuta le prime mosse di Schlein?
"Quali mosse? Non ho capito come la pensi sulla gestazione per altri, sull’immigrazione, sui rigassificatori, sul termovalorizzatore".
Le sembra troppo prudente?
"Se dicesse che è contraria alla gestazione per altri spegnerebbe la propaganda intavolata dalla destra si spegnerebbe subito. Ma non lo fa".
Lei è contrario?
"Totalmente. È un abominio. Sfrutta la donna in difficoltà economica".
È favorevole alla trascrizione dei figli?
"Sì, non devono andarci di mezzo i bambini. Così come sono favorevole al matrimonio egualitario".
Con Renzi come va?
"Tutto bene, abbiamo deciso che faremo il partito unico, da oggi scriveremo il manifesto".
Lei si candida a capeggiarlo?
"Io sì".
E Renzi?
"Lui non vuole farlo".
(Intervista di Concetto Vecchio disponibile qui)