Ferla, il comune siciliano con il record green, l’elettricità autoprodotta e tasse ridotte

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30/09/2020

Sindaco Giansiracusa (Azione): "Abbiamo conquistato la fiducia dei cittadini e abbiamo sfruttato al meglio i fondi per l'ambiente".

Due riconoscimenti da Legambiente come "Comune riciclone" e "Comune rinnovabile", premio europeo per i progetti di democrazia partecipativa, inserito nell'elenco dell'associazione nazionale Comuni Virtuosi e poi iscritto a quella dei "Borghi più belli d'Italia", primo "villaggio del compost" del Sud Italia, premiato a Vienna. Ma soprattutto indice di raccolta differenziata al 75 per cento, 40 mila di euro l'anno risparmiati sui rifiuti da gettare in discarica e altri 30 mila grazie agli impianti fotovoltaici comunali. A collezionare questa lunga serie di traguardi e riconoscimenti è il comune di Ferla, borgo arroccato sui Monti Iblei a ovest di Siracusa in Sicilia abitato da poco meno di 2.500 persone. Un piccolo paese dell'estremo Sud italiano che in nove anni si è trasformato in un borgo "green" dove arrivano non solo esperti stranieri, francesi in testa, per studiare questa esperienza ma dove anche i sistemi di produzione di energia pulita e di riciclo dei rifiuti sono diventati mete turistiche con un tour ecologico soprattutto rivolto ai ragazzi che vede spesso come guide il sindaco e il vicensindaco.

Perché per una volta la metamorfosi di questo centro è nata proprio dalle stanze del palazzo del Comune quando nel 2011 si insedia, poco più che trentenne, Michelangelo Giansiracusa, sindaco di Ferla che ha aderito ad Azione. "Confesso che è iniziato tutto quasi per caso - racconta il sindaco che adesso sta completando il suo secondo mandato - mettendo mano al bilancio del nostro piccolo centro. Un bilancio da neanche tre milioni di euro ma che risultava ingessato e messo a rischio da tre sole voci: personale, energia elettrica e gestione dei rifiuti". Così mentre gli altri comuni in Italia esternalizzavano sempre più i servizi, a Ferla tornano nelle mani del comune e gestiti con una quarantina di dipendenti, la mensa scolastica, la pulizia e il verde pubblico e soprattutto i servizi idrico e di raccolta rifiuti.

"Non è stato per niente facile all'inizio - conferma Giansiracusa - quando non abbiamo rinnovato la convenzione per la gestione del depuratore abbiamo anche avuto denunce e un processo e quando abbiamo deciso di togliere i cassonetti dalle strade e non fermarci alle campane per la differenziata ma puntare al porta a porta i primi perplessi erano i nostri addetti alla raccolta". Ma poi nel 2014 nasce la Ecostazione dove i cittadini portano i rifiuti e ottengono sgravi secondo il peso dell'immondizia e poi la Casa del Compost. "La costruzione è stata realizzata secondo i canoni della bioarchitettura ed è gestita da un gruppo di donne". Proprio la Casa del compost è fra le tappe dei tour green per turisti dove presto si potrà anche osservare la chiusura del ciclo del compost con un orto e un frutteto pubblico nutrito dai rifiuti riciclati.

"Il nostro concetto andando avanti è stato che le strutture che si occupano di rifiuti possono anche essere belle". Non a caso nel 2015 la giunta firma una delibera secondo la quale Ferla diventa un "Bacino ecologico lento laboratorio operativo", l'acronimo è B.E.L.L.O. e nel frattempo gli uffici comunali cominciano ad attrarre professionisti pronti ad offrire la loro consulenza. "Abbiamo conquistato la loro fiducia - conferma il sindaco - e al di fuori di clientele e opacità abbiamo avuto il loro aiuto per sfruttare al meglio i fondi europei e nazionali dei capitoli dedicati all'ambiente".

Così fra il 2015 e il 2016 nascono sei impianti fotovoltaici in edifici e scuole comunali che fruttano dal gestore di rete (Gse) 30 mila di euro l'anno di rimborso. Per le scuole si utilizza anche il solare termico in questo caso rendendole totalmente autosufficienti per il riscaldamento e l'acqua calda e il settimo impianto sta per essere realizzato al palazzo del Comune. Intanto la soglia del 75 per cento di differenziata è raggiunta e cittadini e dipendenti hanno cambiato abitudini.

Entro l'anno, poi, sarà pronta alla scuola elementare di Ferla la parete che depura l'acqua di scarico dei rubinetti attraverso le piante, la fitodepurazione ed è pronto il progetto per trasformare un edificio comunale in Borgo Ostello per turisti ma anche per il coworking e lo smartworking per chi da Ferla è dovuto emigrare. "Da due anni non utilizziamo le anticipazioni di tesoreria - aggiunge Giansiracusa - non utilizziamo prestiti di banche e i turisti che prima passavano da Ferla solo per raggiungere Pantalica adesso si fermano, ma per noi è solo l'inizio, Ferla ha ancora grosse potenzialità". Un capitolo ancora irrisolto riguarda le aziende di trattamento dei rifiuti con la frazione umida che deve arrivare a Caltagirone o Catania per essere trattata. In cambio molti abitanti di Ferla che erano andati a lavorare per le industrie petrolifere della costa adesso sono tornati per coltivare olio e prodotti agricoli di qualità. Ma intanto il sindaco del miracolo green, rieletto con il 92 per cento dei voti a dimostrazione che le politiche ecosostenibili possono pure essere utili alle urne, sta per concludere il secondo mandato.  "Non posso essere ricandidato e non voglio esserlo - si schermisce il primo cittadino - ormai questa macchina va avanti da sola grazie ai cittadini, alle associazioni e ai dipendenti comunali". Ma intanto Giansiracusa, che da sindaco ha un compenso di 1.000 euro al mese (un suo assessore fra i 150 e i 180 euro) è anche capo di gabinetto al comune di Siracusa. Il miracolo può essere realizzato anche in una grande città? "Si può fare. A Siracusa siamo passati dal 2 al 40 per cento di differenziata, dopo 68 anni alla gara per la gestione dei rifiuti non ha vinto la stessa società. C'è un primo centro di compostaggio di comunità per 40 famiglie. Ci vuole più tempo ma si può fare". 

 

Articolo pubblicato su La Repubblica