Sull’autonomia l’impostazione del Governo è sbagliata

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14/01/2023

L'intervista a Repubblica del portavoce Mariastella Gelmini

"Sull'autonomia siamo disponibili a dialogare col governo, ma l'impostazione di Calderoli è sbagliata. Penalizza il Sud, aumenta le diseguaglianze. Così non vanno da nessuna parte, perché i veri antagonisti della riforma sono dentro la maggioranza", è convinta Mariastella Gelmini, ex ministra degli Affari regionali, oggi senatrice e vicesegretario di Azione.

Che fine ha fatto la sua legge quadro sull'autonomia? A ottobre diceva che era pronta.

"Infatti, lo era. L'ho lasciata al ministro Calderoli al momento dell'avvicendamento, c'è anche una foto sui social".

E Calderoli l'ha cestinata?

"Non so cosa ne abbia fatto. Sicuramente, a giudicare dalle sue mosse, ha deciso di non tenerne conto. L'unico punto che ha accolto è lo strumento della legge quadro, pur avendo sposato per anni la linea delle intese dirette con le Regioni".

Lei ha sempre apprezzato l'autonomia. Cosa non le piace della bozza Calderoli?

"Nella mia proposta era previsto il rispetto e soprattutto il finanziamento dei livelli essenziali di prestazione. Con Draghi abbiamo anche finanziato alcuni Lep, come quelli sugli asili nido o sul trasporto dei disabili. Invece Calderoli se n'è uscito con l'ennesima cabina di regia per ripartire da capo, definire i Lep entro un anno, senza parlare del loro finanziamento. Di fatto, hanno comprato tempo. Come hanno comprato tempo sul reddito di cittadinanza e sulle pensioni".

Salvini aveva promesso di approvare l'autonomia al primo Cdm.

"Ma gli avversari dell'autonomia sono dentro la maggioranza. Forza Italia è un partito sempre più a trazione Sud. FdI, legando la riforma al presidenzialismo, per il quale occorrono anni, si è di fatto espressa contro l'autonomia".

Dunque voi siete decisivi?

"Noi non siamo contrari all'autonomia, ma non siamo favorevoli all'impostazione di Calderoli. Rischia di aumentare le disuguaglianze, il gap Nord-Sud. E difatti il Sud insorge. Io che sono espressione della Lombardia sono convinta che così l'autonomia non si fa, si va verso un nulla di fatto".

Il Terzo Polo dialogherà?

"Siamo disponibili a dialogare sulle riforme. Sia sull'autonomia, che sul presidenzialismo, purché si parli di elezione diretta del premier e non del capo dello Stato. Ma solo se la maggioranza vuole davvero confrontarsi".

Calenda sogna di convincere Meloni sul Mes.

"Il trattato va ratificato, pena il nostro isolamento in Europa. Ma un danno sul Mes Meloni l'ha già fatto perché quello sanitario è scaduto il 31 dicembre. Un'opportunità sprecata, mentre l'emergenza sanitaria è stata ammessa anche dal ministro Schillaci. Un errore grave, perché il problema delle liste d'attesa è il più avvertito dai cittadini dopo la pandemia e nei pronto soccorso c'è una carenza strutturale di medici e infermieri".

Andrete ancora a Palazzo Chigi, dato che il primo incontro con Meloni non ha prodotto risultati?

"Ci torneremo se sarà necessario, perché non ci stanchiamo di avanzare proposte. Il nostro ruolo di opposizione non è solo dire no, ma entrare nel merito. La domanda che ci facciamo è: quando finisce il rodaggio del governo? Quando cominceranno a dare risposte strutturali, anziché rinvii? Dovevano essere pronti invece guardiamo cosa hanno combinato con i rincari sulla benzina, dei pedaggi autostradali, delle sigarette. Fanno cassa sul carburante e così aumenta anche l'inflazione. Altro flop, gli sbarchi: sono aumentati del 50%. Altro che blocco navale".

Vede ancora nervosismo in FI per il dialogo Terzo Polo-Meloni?

"Il problema principale di FI non è il Terzo Polo, ma la crescita di FdI. E la loro sostanziale irrilevanza. In generale, vedo all'interno della maggioranza i primi scricchiolii. Ci sono sensibilità diverse sui vaccini. C'è imbarazzo sull'aumento del carburante, come sul Mes".

Ha più parlato con Berlusconi? Siete entrambi al Senato...

"No, non c'è stata occasione".

Renzi dice che il governo cade nel 2024. Condivide il pronostico?

"Lascio a Renzi le previsioni. Quello che vedo è che in questi primi tre mesi il governo è in difficoltà su tanti fronti".

Durerà tutta la legislatura?

"Se il buongiorno si vede dal mattino, direi di no".

(Intervista a Repubblica a cura di Lorenzo De Cicco)