ANM: Sciopero senza argomenti

Notizie
16/05/2022

10 ragioni per cambiare la giustizia.

Si è tenuta oggi, 16 maggio 2022, la conferenza stampa "16 maggio 2022. Lo sciopero delle correnti è senza argomenti. 10 ragioni per la riforma della giustizia" alla Camera dei Deputati, a cui hanno partecipato Enrico Costa, deputato e responsabile Giustizia, Andrea Mazziotti, Vicesegretario, già Presidente della Commissione Affari Costituzionali alla Camera dei deputati, e Riccardo Magi, Presidente di Più Europa.

"16 maggio 2022. Uno sciopero senza argomenti. L'ANM contesta la riforma della giustizia, raccontando che va 'contro i magistrati', che non elimina il carrierismo e che introduce a una logica 'aziendalistica'. Tutto questo non è vero.

La riforma non è contro i giudici, ma per i cittadini. Limita l'impatto delle correnti nell'elezione del CSM, responsabilizza i magistrati, riduce il fenomeno dei fuori ruolo e blocca le porte girevoli tra politica e giustizia senza limitare in nessun modo l'indipendenza della magistratura. Uno sciopero che sembra essere motivato soprattutto dall'avversione per l'adozione nella valutazione professionale dei magistrati di criteri oggettivi, per promuovere e valorizzare i bravi magistrati rispetto a quelli meno bravi.

La riforma Cartabia punta a migliorare la qualità del sistema giustizia e quanto questo sia necessario risulta evidente dai 10 ragioni: valutazioni di professionalità, presunzione di innocenza, ingiuste detenzioni, responsabilità disciplinare, il costo dell'irragionevole durata del processo, responsabilità civile dei magistrati, fuori ruolo, arretrati, prescrizione e intercettazioni. Oggi le valutazioni di professionalità sono delle finzioni. Tra il 2017 e il 2021, quelle positive sono state più del 99%. Tutti promossi.

Un appianamento professionale che offre terreno fertile alle correnti, perché se sono tutti bravi, è evidente che la scelta su chi promuovere la fanno le correnti. Con il fascicolo per la valutazione del magistrato voluto da Azione i criteri saranno oggettivi. Il marketing giudiziario è pericoloso, illiberale, arbitrario e incivile perché trasferisce come oro colato le tesi dell'accusa prima che l'interessato possa difendersi.

La vera sentenza è il titolo del giornale e rimane senza appello perché nessuno parla delle assoluzioni. Per questo la legge sulla presunzione di innocenza, la legge sul rimborso delle spese legali agli assolti e la legge delega che prevedere il diritto all'oblio per chi sia stato prosciolto o assolto, ottenute da Azione, rappresentano una svolta epocale. Lo Stato ha il dovere di indagare per individuare i responsabili di reati, ma ha anche il dovere di restituire immagine e reputazione a chi è entrato nell'ingranaggio giudiziario e ne è uscito da innocente. Dal 1992 al 31 dicembre 2020 le persone indennizzate per ingiusta detenzione sono state circa 30 mila.

La spesa che lo Stato ha dovuto sostenere ammonta a quasi 900 milioni. A pagare è solo lo Stato. Nessuna sanzione disciplinare: chi ha sbagliato continua indisturbato la sua carriera. Inoltre, tra il 2015 ed il 2021, lo Stato ha pagato circa 644 milioni di euro di risarcimenti a oltre 103 mila persone per irragionevole durata del processo. Oggi il 90% delle inchieste disciplinari vengono archiviate dal PG presso la Cassazione, senza alcun sindacato su tale decisione. 

Grazie agli emendamenti di Azione, la riforma consente di sanzionare disciplinarmente per i casi di ingiusta detenzione sia i Pm che omettano di trasmettere gli elementi rilevanti sia i giudici che non rispettino i presupposti previsti dalla legge. Le norme sulla responsabilità civile hanno portato in 12 anni a sole 8 condanne di fronte a 664 cause e 154 sentenze definitive.

Ad oggi, non esiste una responsabilità civile diretta per i magistrati. Il cittadino che ha subito un danno non può fare causa al magistrato, ma deve intentare una causa contro lo Stato. Oggi i magistrati ordinari fuori ruolo sono oltre 200, mentre molti tribunali registrano 'vuoti' di organico. La riforma prevede la riduzione del numero dei magistrati fuori ruolo e, fatte salve alcune deroghe, la diminuzione da 10 a 7 anni del periodo massimo di collocamento fuori ruolo nella carriera di un magistrato.

Infine, a fine 2021 il numero dei procedimenti civili e penali pendenti è di 4.613.477. Circa il 50% dei processi di primo grado a seguito di citazione diretta del PM si conclude con l'assoluzione. Quasi il 40% delle prescrizioni interviene durante le indagini preliminari, quando la difesa non interviene; il 38% nel giudizio di primo grado e il 25% nel giudizio d'Appello. Ogni anno vengono poste sotto intercettazione circa 130mila utenze, per una durata media di 2 mesi. Solo nel 2019 sono stati spesi 191 milioni di euro".

Enrico Costa

 

 

 

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