“L’accordo Trump-Ue? Una scena mortificante, colpa di Meloni e Merz. Servivano i contro-dazi”.

Notizie
29/07/2025

Cosa pensa dell'accordo sui dazi fra l'Europa e gli Stati Uniti?

«Penso che Ursula von der Leyen debba andare via e anche al più presto perché è un’incapace. Mario Draghi non avrebbe mai approcciato un negoziato con Trump come ha fatto lei».

Ci va giù pesante...

«Mi sono occupato di politica commerciale, quindi anche di dazi, per dieci anni, da Confindustria e poi dal governo, e non ho mai visto un negoziato così assurdo. Quello che è successo è colpa di Meloni e Merz».

Perché?

«Italia e Germania, per preservare l’automotive, che poi non hanno preservato, hanno spinto per non mettere i contro-dazi. E infatti quando Trump ha messo i dazi provvisori l’Europa non ha reagito con altri dazi e perciò è partita senza avere nulla con cui negoziare. E von der Leyen domenica si è genuflessa davanti al presidente degli Stati Uniti, perché il problema non sono solo i dazi al 15 per cento (con Biden si aggiravano intorno al 2,5) ma anche l’aver acconsentito al fatto che le merci americane entreranno senza alcun dazio. Oltre a questo ci sono le follie sull’energia...».

Cioè?

«L’Europa acquista in totale 400 miliardi di energia: come farà ad acquistarne 250 dagli Usa senza sapere nemmeno il prezzo? Insomma, quella di domenica è stata una scena mortificante per un europeista come me».

Addirittura.

«Sì, siamo degli stati vassalli di un bullo che non la finirà qui. Quando si arriverà a parlare dei prodotti agricoli Trump farà un pressing gigantesco perché l’Europa apra anche a prodotti che non potrebbe comprare perché sono geneticamente modificati o perché hanno caratteristiche particolari, come il pollo alla clorina. E saprà che siamo sempre pronti a calarci le braghe».

Il premier francese François Bayrou ha detto che questo è uno dei giorni più neri dell’Europa.

«E ha ragione. L’Europa si è sfasciata davanti a Trump. Prima con gli impegni sulla Nato presi con leggerezza, senza spiegare in che cosa investiamo e come lo facciamo e poi si è ri-genuflessa domenica. Stiamo pagando il prezzo di non avere un’unione politica, di essere dipendenti dagli Usa per la nostra difesa e soprattutto di essere sempre, sempre proni. Spero che si opponga almeno Macron che era quello che i contro-dazi li avrebbe messi».

Lei diceva che così Merz e Meloni non hanno difeso nemmeno l’automotive.

«Per l’automotive è un disastro perché è triplicato il dazio base. Tra l’altro l’obiettivo vero di Trump non è incassare sui dazi. L’obiettivo per lui più importante è quello di portare le aziende a investire negli Stati Uniti. Cosa che faranno per tre motivi: in Europa hanno regole ambientali assurde, il dollaro si è svalutato del 13 per cento — e quindi è come se avessi un dazio del 28 — il costo dell’energia negli Usa è inferiore del 50%. Questo è il vero gioco di Trump che vuole reindustrializzare gli Stati Uniti a spese dell’Europa. E non abbiamo avuto il coraggio di opporci a questo».

Giorgia Meloni, però, dice che è un accordo tutto sommato positivo.

«Meloni è in difficoltà perché tutte le cose che ha detto sulle relazioni speciali con Trump si sono rivelate fesserie. Pensate che cosa avrebbe detto dall’opposizione se l’Europa avesse fatto un accordo del genere con gli Usa di Biden».

L’accordo comunque è siglato e sembra che ci sia poco da fare a questo punto.

«Io spero che le opinioni pubbliche europee si ribellino e in qualche modo boccino questo accordo perché altrimenti sarà solo l’inizio di una serie di vessazioni a cui noi ci assoggetteremo. Se io avessi oggi dei parlamentari europei farei votare loro la sfiducia a von der Leyen perché con lei l’Europa non può di certo andare avanti».

(a cura di Maria Teresa Meli)