Porte girevoli ancora in movimento, non si perda occasione storica

Notizie
10/02/2022

Costa: "Il testo della Ministra Cartabia rappresenta un passo avanti, ma si cancellino palesi contraddizioni che ne indeboliscono l’impianto".

"Riforma della magistratura. Secondo le anticipazioni circolate, se un magistrato viene eletto Deputato, Senatore, Consigliere Regionale, ma anche consigliere comunale di opposizione in una lista civica di un comune di 100 abitanti, non potrà mai più in carriera rivestire la toga. Finirà negli uffici del Ministero della Giustizia come tutti coloro che hanno ricoperto incarichi elettivi. È giusto: significa chiudere una porta girevole che finora ha incrinato la fiducia nella magistratura. Porte girevoli che però sembrerebbero ancora in movimento per altre significative ipotesi. 

Infatti, se abbiamo ben inteso, se un magistrato viene nominato Ministro (non parlamentare), se viene chiamato a fare il sottosegretario, se entra da esterno in una Giunta Regionale come braccio destro di un presidente di Regione o assessore in una giunta comunale, la tagliola non opera e, addirittura, dopo un po' di purgatorio, può tornare a fare il Pubblico Ministero o il Giudice Penale.

A questo incredibile 'buco normativo' se ne aggiunge un altro che attiene ai magistrati che si candidano alle elezioni e non vengono eletti. Pensiamo ad una toga che si presenta alle elezioni europee sotto le insegne di un partito senza successo. O si candida a Premier per uno schieramento che non raggiunge il quorum, o ancora punta a fare il Governatore di una regione e perde. Costoro, sempre secondo le anticipazioni, potranno rientrare serenamente a svolgere attività giurisdizionale, per la serenità dei loro avversari politici.

Ma c’è di più. Si pensi a quelle toghe che svolgono incarichi fiduciari, tecnicamente si definiscono di "diretta collaborazione", con esponenti politici di primo piano, come ad esempio i capi di gabinetto ed i capi degli uffici legislativi nei ministeri o nelle Regioni. Vengono scelti dal politico di turno, vanno fuori ruolo per il periodo del mandato, poi tornano serenamente nei Tribunali. Un giorno, quel "diretto collaboratore", del cui capo magari hai avversato gli atti, potrai trovartelo di fronte, come Pm o giudice.

Questi sono esempi di quanto potrebbe capitare se le anticipazioni sulle "porte girevoli ancora in movimento" fossero confermate. Ci fa piacere che altre forze politiche abbiamo condiviso queste considerazioni. Il testo della Ministra Cartabia rappresenta un passo avanti, ma è fondamentale che si cancellino palesi contraddizioni che ne indeboliscono l’impianto".

Enrico Costa, responsabile Giustizia.