Le riforme per se stessi e non per il Paese
Quando propone una riforma la politica italiana non tocca quasi mai ciò che potrebbe migliorare la sua azione rendendola più efficiente. Federalismo, regole della pubblica amministrazione, giustizia etc, le proposte di cui si discute sono quelle che regolano il gioco della politica per i politici.
È un fatto che dimostra la scarsa cura per la buona amministrazione. E questo è l’unico problema che conta per avere servizi funzionanti e un contesto competitivo.
Per la politica invece il 90% del “gioco” si concentra su elezioni, maggioranze, parlamento e governo.
Ma ciò che davvero conta, ovvero come far accadere le cose, non è mai preso in considerazione. Questo succede perché la politica in Italia è un gioco tra politici e media, non tra politica, realtà circostante e cittadini. Il risultato è che sempre meno cittadini partecipano al gioco.
Da questo punto di vista la Riforma proposta falla Meloni non è diversa dall’istituzione della norma contro i “Rave”. Appartengono entrambe all’ambito della comunicazione.
L’illusione che si vuole dare è che “i cittadini conteranno di più”. Ma non sarà così.
Già oggi il leader del partito che prende più voti viene incaricato e quando le maggioranze cambiano è perché falliscono nel governare il paese.
Ad un certo punto a forza di spacciare illusioni, deludere e così indurre un aumento dell’astensione, sarà la democrazia a cadere. Premierato o meno.