Ettore Rosato, appello a Forza Italia e Pd: “Noi i veri europeisti, lasciate Salvini e Conte”

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29/04/2024

Di seguito, l'intervista di Ettore Rosato al Quotidiano Nazionale.

Onorevole Ettore Rosato, vicesegretario di Azione, alle Europee di giugno siete in corsa al centro con almeno due concorrenti, FI e la lista Stati Uniti di Europa: non sarà troppo affollamento visto lo sbarramento al 4%?

"Saranno gli elettori a scegliere. Nella nostra possono esser certi di trovare una proposta politica di chiaro stampo europeista, sostenuta da Carlo Calenda e Elena Bonetti e rappresentata in Europa da parlamentari che andranno tutti nello stesso gruppo di Renew Europe. Altri invece fanno altre scelte".

Si riferisce alla libera uscita verso il gruppo di predilezione promessa agli eletti da Emma Bonino?

"Sì, esatto. Aggiungo però che, votando per noi, si vota anche per un progetto politico che guarda all’Italia del 2027, la lista Renzi-Bonino per eleggere oggi, se faranno il quorum, parlamentari che non si sa in che gruppo andranno".

Il Ppe, che uscirà comunque partito maggioritario, chiede la presidenza della Commissione europea. Se Ursula von der Leyen non dovesse farcela i due nomi più forti sembrano Roberta Metsola e l’italiano Antonio Tajani…

"Penso che queste valutazioni siano tutte premature. I risultati più probabili porteranno a una nuova maggioranza uguale a quella uscente (popolari, socialisti, liberali, ndr ). Bisognerà mediare per trovare la miglior candidatura che possa guidare la Commissione".

Proprio per questo, un italiano non potrebbe essere utile per allargare il consenso al partito della premier?

"Il nostro miglior italiano ha già fatto il presidente del Consiglio e si chiama Mario Draghi. Ma sarà meglio discuterne dopo il 10 giugno".

Lei esclude un ingresso del partito di Meloni in maggioranza?

"Non lo escludo. Penso farebbe bene a entrare nella maggioranza per sostenere il governo della Commissione europea. Incompatibile, invece, sarà sempre Matteo Salvini con la sua politica filo Putin e antieuropea; così come lo sono i 5 Stelle. Certamente dubito che la maggioranza al governo in Italia possa averne una omologa in Europa".

La premier ha problemi anche in Ecr, che non ha deciso un candidato per divergenze interne, approvando un manifesto assai poco europeista: potrà essere ugualmente della partita?

"La politica europea è un po’ più esigente di quella nostrana. L’incoerenza sui temi internazionali non sarà consentita. Inutile far previsioni oggi. Ma guidare l’Italia e non sostenere la guida della Commissione europea non è compatibile. Meloni questo lo ha capito, costruendo un solido rapporto con Von der Leyen. Penso che il giorno dopo le elezioni dovrà essere coerente e vedremo che farà alleanze anche con socialisti e liberali se necessario".

Tutto il centrodestra pare preoccupato dalle sortite del generale Roberto Vannacci, candidato dalla Lega. Che cosa ne pensa?

"È bellissimo assistere ai distinguo di tutti i dirigenti leghisti, che approvano la sua candidatura ma precisano che non la pensano come lui. È l’apoteosi dell’ipocrisia. Allora non lo mettano il lista. Vannacci non ha nessun merito per andare a rappresentare il nostro Paese, se non quello di essersi fatto costruire il curriculum da un pezzo della sinistra sempre in cerca di qualcosa da contestare, che altrimenti sarebbe restato nell’oblio".

Azione è fresca di vittoria in Basilicata col centrodestra. Guardando all’Italia del 2027 come proponete di costruire l’alternativa al centrodestra?

"Con le difficoltà che abbiamo appena evidenziato in Europa, centrosinistra e centrodestra sono destinati a esplodere sulla politica estera, oltre che su quella economica. I populisti sono destinati a tornare a braccetto e chi populista non è deve trovare modo di lavorare insieme".

Sia più esplicito: a chi si riferisce?

"Noi guardiamo con attenzione a Forza Italia e ai riformisti Pd perché salutino una volta per tutte Salvini e Conte".

(intervista a cura di Cosimo Rossi)